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ducati diavel provaE’ una moto che colpisce e impressiona per la grande cura riservata ad ogni singolo particolare. Ad un occhio attento non possono sfuggire le piastre di sterzo dall’inusuale taglio orizzontale (qui le hanno definite a fetta di salame), gli indicatori di direzione a led, così come la luce di posizione e quella della targa. Anche le pedane completamente retrattili e il maniglione passeggero a scomparsa sono particolari che denotano una cura notevole verso ogni singolo componente. Certamente quando l’avvicini questa moto non ti dà l’idea di essere leggera nella guida,  ma fatto il primo metro, scopri un’altra moto, divertente, eccitante. La Diavel non ha nulla di “americano”, si guida come una grintosissima naked…

Ducati Diavel 2001 prova: la Meccanica

La Ducati Diavel è una muscle bike con 162 CV di potenza massima dichiarata e 127,5 Nm di coppia (13 kgm), erogati dal motore Testastretta 11°. Il propulsore è stato aggiornato nei condotti di aspirazione e di scarico e ha una nuova curva di erogazione, studiata per essere lineare, ma anche offrire tanta coppia ai bassi regimi.

ducati diavel provaLa Ducati Diavel ha l’acceleratore elettronico di tipo ride by wire. Per avere una maggiore fruibilità della potenza e una guida più fluida, i tecnici hanno rivisto l’incrocio delle valvole.

L’angolo di incrocio è l’intervallo di rotazione dell’albero motore (misurato in gradi) durante il quale le valvole di aspirazione e di scarico rimangono aperte simultaneamente.

Tale incrocio si verifica tra la fine della fase di scarico e l’inizio della fase di aspirazione. Nei motori sportivi, su cui si cerca la prestazione esasperata, si hanno alti valori di questo parametro.

Nel motore Testastretta 11°, invece, tale angolo è stato ridotto – rispetto al motore Testastretta Evoluzione che equipaggia al Ducati 1198 – da 41° a 11°, poiché l’obiettivo era ottenere un’erogazione regolare e più coppia ai bassi.

La Ducati Diavel 2001 prova: il Motore

Il Testastretta 11° ha due radiatori laterali e una pompa dell’acqua con un diametro di 64 mm. I condotti di scarico sono sovradimensionati e hanno un diametro di 58 mm. L’impianto di scarico utilizza uno schema 2-1-2 e termina nei due silenziatori a cannone sovrapposti.

ducati diavel provaLa ciclistica è composta da un telaio a traliccio in tubi di acciaio di diametro grosso e spessore ridotto, con piastre laterali in alluminio fuso. La misura dell’interasse è di 1.590 mm.

La forcella è una marzocchi, completamente regolabile nel freno idraulico in compressione ed estensione e nel precarico molla, con steli da 50 mm di diametro, rifiniti in materiale antiattrito al carbonio diamantato DLC nero.

Il monoammortizzatore è della Sachs ed è collocato in posizione basse ed orizzontale. L’avancorsa è di 130 mm e la misura dell’offset è di 24 mm.

La carena superiore della Gsx R 1000 è ampia, e protegge discretamente dal vento la parte alta del corpo e le mani, riducendo in modo efficace le turbolenze e la resistenza all’aria. La carena inferiore è più sottile, ma anch’essa contribuisce a ridurre la resistenza all’aria.

La forma della carena infatti migliora il fluire dell’aria attraverso il radiatore e quindi lontano dal pilota, mentre quella inferiore si estende verso il posteriore rendendo più fluido il passaggio dell’aria sopra i silenziatori.

La Ducati Diavel 2001 prova: Cerchi e freni

ducati diavel provaI cerchi sono a quattordici razze da 17 pollici. All’avantreno, il canale è da 3,5 pollici, mentre al retrotreno è da 8 pollici, questo per consentire il montaggio del gommone da 240 mm di sezione, che caratterizza la Diavel.

Davanti è montato uno pneumatico da 120/70×17 con battistrada ridisegnato per migliorare le prestazioni sul bagnato, mentre dietro lo pneumatico misura 240/45.

L’impianto frenante utilizza all’anteriore un doppio disco flottante da 320 millimetri su cui agiscono due pinze ad attacco radiale della Brembo a quattro pistoncini, mentre al posteriore il disco è singolo da 265 millimetri ed è azionato da una pinza a due pistoncini, sempre di produzione Brembo.

La Ducati Diavel 2001 prova: Prestazioni

Sella bassa, serbatoio chilometrico, manubrio largo e pedane comode: in sella si sta veramente comodi, ben inseriti nel massiccio corpo della Diavel; manca solo un cupolino (disponibile come accessorio) per proteggersi un po’ in viaggio.

Con quell’aspetto e quelle dimensioni ti aspetti una moto pesante e lenta nelle manovre, invece la Diavel ti stupisce. Sul misto ciò che sembra ingombrante lo scordi dopo il primo tornante: spalle massicce, gommone panciuto, quote da cruiser…

È rotonda in curva, bilanciata nella discesa in piega, ubbidiente nei cambi di direzione, decisa e sicura in frenata, un fulmine in accelerazione. Non pensate che quel gommone che ha dietro la renda un macigno, tra una curva e l’altra.

Certamente quando l’avvicini questa moto non ti dà l’idea di essere leggera nella guida,  ma fatto il primo metro, scopri un’altra moto, divertente, eccitante. La Diavel non ha nulla di “americano”, si guida come una grintosissima naked, e questo è il bello, senza alcun compromesso.

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